Ciao a tutti e tutte! Mi chiamo Elena, ho vent'anni e sono nata a Roma, che è anche la città dove vivo attualmente. Se dovessi scegliere tre pregi e tre difetti per definirmi, direi che sono determinata, curiosa e molto sensibile, ma anche testarda, meticolosa e spesso schiva. I miei interessi sono vasti, vanno dalla cultura giapponese all'astrologia, dall'attivismo femminista e sex positive ai viaggi on the road, ma in generale posso dire che la mia vita ruota principalmente intorno all'arte: poso come modella alternativa e SuicideGirl, sono apprendista tatuatrice, amo l'arte figurativa e performativa, e la mia più grande passione è scrivere. Quando mi viene chiesto che cosa voglio fare nella vita, non riesco mai a dare una risposta precisa. Vorrei evolvermi come modella, trasferirmi in un'altra città, trovare stabilità economica ed emotiva, ma anche continuare a scrivere, magari pubblicare un libro. Preferirei di gran lunga che mi si chiedesse che tipo di persona vorrei essere, e a questo risponderei chiaramente: vorrei essere una persona matura, libera, vera, su cui gli altri possano contare e fare affidamento. Una persona che ama la vita e soprattutto se stessa.
Quando e come è cominciata la tua carriera da modella?
Sono ufficialmente modella di professione da quasi due anni, più o meno da metà del 2019, ma il mio percorso è iniziato prima dei miei diciotto anni, a caso, per gioco. Ho un’amica fotografa che al tempo cercava un soggetto per un progetto fotografico e mi chiese di scattare. Io accettai perché molto incuriosita, anche se non avevo mai posato in vita mia. Non mi sarei mai aspettata di appassionarmi tanto e, appena ne ho avuto la possibilità, mi sono dedicata al nudo, che è il genere che più preferisco e che oggi non solo uso come mezzo artistico ed espressivo, ma è per me anche un fondamentale strumento di lotta politica. Scoprii presto il mondo delle SuicideGirls, che ai miei occhi erano una sorta di donne-divinità fiere di non rispecchiare i classici canoni estetici della società, orgogliose della loro diversità ed unicità. Mi feci coraggio e provai a diventare una di loro, e a giugno 2020 ci sono riuscita. Attualmente sono la SuicideGirl più giovane in Italia.
Che differenza c’è tra il tuo personaggio nel mondo social e tu nella vita privata?
Nessuna! Chi mi segue sui social sa benissimo che mantengo la mia genuinità. Non mi piace fingere di avere una vita diversa da quella che ho e mostrarmi più felice e più realizzata di quello che sono realmente. Chiaramente cerco di tenere fuori dai miei social gli aspetti più intimi della mia vita privata, ma io rimango me stessa, a costo di non diventare mai una vera influencer dalla vita perfetta (e a me sta benissimo così!).
Qual è la parte che preferisci del tuo corpo e quale in un uomo?
Come ogni essere umano, ho un rapporto di amore e odio col mio corpo, ma ho sempre amato le mie gambe lunghe e candide (un grosso eufemismo per non dire che ho una carnagione quasi vampiresca). Anche la mia schiena mi piace tanto, ma soprattutto per il tatuaggio che ospita, sicuramente il mio preferito e il più importante. Per quanto riguarda gli uomini, sarò banale, ma noto subito gli occhi. Li preferisco chiari, ma l’importante è che siano in grado di trasmettermi serenità e fiducia.
Hai mai fatto una follia per amore, se sì, puoi raccontarcela?
Non sono molto tipa da cose del genere. Ho sempre preferito manifestare il mio amore verso l’altro con tanti piccoli gesti nella quotidianità. Sinceri, spontanei, non legati a qualche ricorrenza particolare. Però se amo davvero una persona, lei avrà sempre tutte le mie attenzioni e premure. Sono una persona che dà tanto, se voglio.
Qual è la tua “ricetta perfetta” sotto le lenzuola?
150g di generosità, 50g di sperimentazione, 100g di ascolto. Mescolare bene e unire un bicchiere di luce soffusa e uno di musica a vostra scelta. Aggiungere poi qualche cucchiaino di intesa e divertimento qb. Infornare e decorare con una spolverata di dolcezza e intimità.