I miei genitori mi hanno chiamato Camilla, quindi questo è il mio nome anche se a me non piace. Sono nata a Rimini, ma ho viaggiato tanto e vissuto in tanti posti diversi Dopo la maturità sono partita per Marbella, in Spagna, con l'intenzione di lavorarci durante la stagione estiva.Poi i piani come al solito evolvono e alla fine
Descriviti e parlaci un pò di te
I miei genitori mi hanno chiamato Camilla, quindi questo è il mio nome anche se a me non piace. Sono nata a Rimini, ma ho viaggiato tanto e vissuto in tanti posti diversi. Dopo la maturità sono partita per Marbella, in Spagna, con l’intenzione di lavorarci durante la stagione estiva. Poi i piani come al solito evolvono e alla fine ci sono rimasta per più di 4 anni, durante i quali me la sono girata quasi tutta, fermandomi di tanto in tanto, quando capitavo in un posto che mi faceva innamorare. Ho sempre fatto la barista nei locali, per cui ho sempre lavorato durante la notte. Scelta mia, (odio alzarmi la mattina) anche se a causa di ciò vivo ancora oggi seguendo i ritmi circadiani del Brasile. Nel frattempo mi sono Laureata alla facoltà di Interpreti e Traduttori, parlo fluentemente Inglese e Spagnolo (in teoria anche Francese…) ma non ho ancora mai lavorato in quel
settore. Dopo la Spagna, decisa a perseguire il sogno di una vita da nomade, ho passato un periodo in Malesia e in Thailandia.
Poi è arrivato il CoVid ed eccoci qua.
Che differenza c’è tra il tuo personaggio nel mondo social e tu nella vita privata?
Sono due cose completamente differenti. Prima di iniziare a posare, non avevo nemmeno un account Instagram. I social sono uno strumento che utilizzo principalmente per promuovere il mio lavoro e farmi conoscere. Quello sui social è un personaggio costruito, ma penso che questo valga più o meno per tutti. Mostriamo solo quello che vogliamo mostrare ed è giusto così. Quando incontro di persona qualcuno che prima mi conosceva solo tramite social, molto spesso mi sento dire che l’immagine che trasmetto di me stessa non coincide affatto con quella che effettivamente è la mia personalità e il mio modo di pormi.
C’è qualcosa di te che cambieresti?
Ci sono tante cose di me che non mi piacciono, spesso tendiamo a essere molto severi con noi stessi, soprattutto se si lavora in un settore dove l’apparenza e la percezione che gli altri hanno di te sono essenziali.
Più che cambiare preferisco cercare di migliorare il più possibile quello che di me non mi piace, fisico o caratteriale che sia. Da un punto di vista estetico, sono abbastanza in pace con l’immagine che rifletto nello specchio. Non ho avuto particolari cambiamenti fisici nella mia vita, sono sempre stata minuta e magrolina e penso se cambiassi qualcosa di me non sarei più me stessa, anche i miei difetti mi rendono ciò che sono. Prima del CoVid mi piaceva molto andare in palestra, ci andavo quasi ogni giorno, era una valvola di sfogo perfetta. Non nego che mi piacevo molto di più quando ero più in forma, ma questo è solo questione di tempo: quando si potrà, tornerò a fare esercizio. La parte caratteriale è più complessa. Mi considero una persona molto empatica ed emotiva, non lo vedo come un difetto, ma spesso pecco di ingenuità o generosità e mi ritrovo spesso a soffrirne. Tendo a fidarmi facilmente delle persone, sono impulsiva e prendo decisione avventate di cui poi mi pento e che mi costano care. Sono anche molto distratta e disordinata, vado sempre di fretta e molto spesso arrivo in ritardo. Mi piacerebbe riuscire a diventare più responsabile, più attenta e mettere ordine nella mia vita. Personalmente credo che il segreto stia nell’arrivare ad accettare i proprio difetti e magari trasformarli in punti di forza. E poi la perfezione annoia.
Come, quando e perché hai deciso di diventare una fotomodella?
In verità io non volevo fare la modella, lo sono diventata col tempo. Ho conosciuto persone che sono state capaci di vedere qualcosa in me e mi hanno incoraggiata in questo senso. Grazie a loro ho scoperto questa mia passione e ho deciso di provare ad intraprendere questa strada. Sono felice di far parte di questo mondo ora, ma non faceva parte dei miei progetti. Sono molto grata per occasione che mi è stata data, perchè mi sta permettendo di viaggiare e conoscere tante persone interessanti e valide da cui imparare qualcosa ogni volta.
Che cosa vuoi trasmettere a chi guarda le tue foto?
Penso che in ogni scatto, anche se interpreto un personaggio o indosso una maschera, inevitabilmente traspaia una parte di me. Mi piacerebbe riuscire a suscitare un emozione in chi guarda una mia foto, che non per forza un qualcosa di positivo, ma che colpisca in qualche modo l’osservatore, arrivare qualcosa in più rispetto al solito “esteticamente bello”. Anche perchè io sono sempre emozionata durante i set, e mi piacerebbe che questa emozione arrivasse anche agli altri.
Cosa riesce a farti emozionare?
Mi emoziono spesso, anche per cose banali a volte. Mi emozionano i gesti spontanei, le sorprese impreviste, le persone emotivamente sincere. Mi emoziono in posti nuovi, quando stacco da lavoto durante la stagione e tornando a casa vedo l’alba sul mare. Mi emoziono per l’affetto dei miei amici e della mia famiglia, mi emoziono quando qualcuno mi gratifica per il mio lavoro.
Cosa è per te la felicità?
Attimi. Momenti della nostra vita dei quali a volte nemmeno ci accorgiamo quando sono già passati. Mi è capitato qualche volta di fermarmi e pensare: sono felice. La felicità a mio parere non è uno stato, non è un qualcosa che si possa pensare di mantenere nel tempo, altrimenti diventerebbe routine e la routine quasi sempre si trasforma in noia. Bisognerebbe prestare più attenzione e dare più peso a questi attimi che la vita, le persone, i luoghi ci regalano e viverli a pieno per portarli con noi nei momenti meno facili.
Il tuo stile personale? Come ti vesti quando non sei impegnata con I casting o con il tuo lavoro di modella?
Mi piace tutto ciò che è esagerato. Passo dal rosa, glitter, unicorni e arcobaleni a ecopelle, calze a rete e stivali al ginocchio. Non ho uno stile preciso, ma adoro essere sempre appariscente. Mi vesto, mi trucco e mi atteggio come Britney Spears.
In realtà io sono Britney Spears, solo che ancora non ve ne siete accorti.
Un film, un libro ed un disco che ti rappresentano?
The Dreamers (Bernardo Bertolucci), Acid House (Irvine Welsh), La Malavita (Baustelle).