Per quanto possa sembrare scontata, questa è una di quelle domande che suonano difficili come quando da ragazzino ti chiedono ingenuamente se vuoi più bene alla mamma o al papà. Sono una ragazza in realtà introversa e non trovo che ciò vada in contrasto col fatto che nella vita lavoro anche come fotomodella
La fotografia mi rapisce perché cristallizza le emozioni, le forme, quell’istante che altrimenti sfuggirebbe e sì, quando sono sul set cerco di rendermi partecipe di ciò che si vuole creare, ma nella quotidianità mi definirei piuttosto imbranata. Amo il buon cibo, le passeggiate in montagna, la letteratura e la pizza in teglia il venerdì con gli amici. Rifletto molto, cerco sempre il significato del mio e dell’altrui comportamento ma sarei bugiarda se non ammettessi che ciò non sempre va a buon fine e che infatti la mia impulsività emotiva tende a prendere il sopravvento!
I tuoi amici dicono che la tua qualità migliore è…?
Non sarebbero veri amici se stessero lì a decretare una lista delle mie qualità! Scherzi a parte, dimostrano di apprezzare la mia capacità di ascolto. Per quanto non lo sia nella vita, credo proprio che mi ritengano paziente nei rapporti umani.
Che ricordo hai della tua prima volta sul set?
La mia prima volta sul set è stato un tentativo, l’esplorazione di un mondo di cui fino a quel momento ero stata solo spettatrice. Ho collaborato con persone estremamente comprensive ed il mio timore era quello di far perdere agli altri tempo con il mio sentirmi affatto aggraziata, invece portammo a casa un bel risultato, delicato. Ero sicuramente inesperta ma non mi dispiaceva si capisse, perché ogni cosa ha un suo corso ed è solo continuando a posare e a studiare che si può migliorare, che si impara a “sentirsi”.
Il mondo della fotografia è come lo immaginavi prima di farne parte?
Posare è infinitamente più meticoloso e al contempo liberatorio di ciò che avessi mai potuto immaginare. Da fuori si ha spesso una visione distorta del mondo della fotografia, come se debba sempre esserci del torbido. Ci sono persone poco oneste ovunque ed alcuni ambienti ne attirano più di altri ma il mondo della fotografia, quello delle persone professionali, è fatto di serio lavoro, tecnica, attrezzature pesanti, valigie ed artisti a cui si accende lo sguardo nel vedere come quella particolare luce colpisca, che so, una clavicola. è molto più stimolante di quel che credessi.
La tua più grande paura?
Ce n’è una che le sintetizza tutte, per me è la matrice di tutte le altre: il Tempo che scorre e se ne va. è ciò che di più prezioso abbiamo ma è anche una grande responsabilità di fronte a cui spesso non ci si sente all’altezza. Di certo non puoi combatterlo, né si deve farlo.
Se dovessi scegliere un posto del mondo dove vivere, dove vivresti?
Se avessi la possibilità di spostarmi tanto, sicuramente in Irlanda del Nord! Credo di aver sognato quei paesaggi per tutta la vita… Anche se poi all’atto pratico sono talmente nostalgica che non so quanto affronterei a cuor leggero il distacco anche solo col fornaio di quartiere di fiducia!
Che cosa vorresti ti regalasse la vita?
Vorrei mi regalasse equilibrio e serenità nel modo di relazionarmi al mondo, così da poter sfruttare le potenzialità della vita senza mai lasciarsi sopraffare dai problemi.
Un aspetto negativo della tua personalità?
Probabilmente la mia ottima memoria finisce per essere un aspetto negativo della mia personalità. Ricordo torti subiti persino alla scuola materna! Non sono affatto una persona vendicativa ma mi ritengo purtroppo parecchio sensibile agli attacchi esterni quindi semplicemente vengo ferita con più facilità. Tendo poi ad avere una visione poco ottimistica delle situazioni che mi coinvolgono.
Qual è la parte che preferisci del tuo corpo e quale in un uomo?
Fino a qualche anno fa ho avuto un pessimo rapporto col mio aspetto, come tantissime ragazze della mia generazione, quindi ad oggi è un bel traguardo poter dire che mi piacciono i miei capelli ed il rapporto tra la mia vita ed i miei fianchi. Una volta non avere capelli lisci o possedere dei fianchi sporgenti mi faceva sentire a disagio. Invece in un uomo non c’è una cosa in particolare che preferisco o ricerco perché penso che potenzialmente potrei essere colpita da caratteristiche differenti in persone diverse.